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Palabra del Ejército Zapatista de Liberación Nacional

Nov042025

Dichiarazione congiunta del Congresso Nazionale Indigeno e dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale in merito al violento attacco contro i nostri compagni del Consiglio Indigeno e Popolare di Guerrero-Emiliano Zapata e del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie-Polizia Comunitaria-Popoli Fondatori

Dichiarazione congiunta del Congresso Nazionale Indigeno e dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale in merito al violento attacco contro i nostri compagni del Consiglio Indigeno e Popolare di Guerrero-Emiliano Zapata e del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie-Polizia Comunitaria-Popoli Fondatori

Ai popoli del Messico e del mondo,
Alle organizzazioni e ai collettivi per i diritti umani,
Alle reti di Resistenza e Ribellione,
Alla Sexta Nazionale e Internazionale,
Ai firmatari della Dichiarazione per la Vita nei cinque continenti,
All’Europa Degna e Ribelle,
Ai media liberi e indipendenti,
A chi cammina secondo la parola della vita.

Comunicato urgente:

Con profondo dolore e rabbia denunciamo che il 31 ottobre 2025 le autorità e i membri del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie – Polizia Comunitaria – Popoli Fondatori (CRAC-PC-PF) e del Consiglio Indigeno e Popolare di Guerrero-Emiliano Zapata (CIPOG-EZ) sono stati aggrediti con armi da fuoco dal gruppo criminale Los Ardillos mentre si dirigevano a un’assemblea ad Ayahualtempa, Guerrero. In questo attacco armato, durato circa 10 ore, sono stati uccisi tre agenti della polizia comunitaria del sistema Popoli Fondatori, membri del CIPOG-EZ e del CRAC-PC-PF, e altri sette sono rimasti gravemente feriti. Inoltre, durante l’attacco, il veicolo su cui viaggiava il nostro compagno Jesús Plácido Galindo, membro della nostra Commissione di Coordinamento e Seguimento, e obiettivo dell’aggressione, è stato colpito da numerosi proiettili, ma fortunatamente ne è uscito illeso. Le comunità del CIPOG-EZ hanno ripetutamente denunciato che questi gruppi criminali operano sotto la protezione e con la complicità delle autorità statali e federali.

Le comunità indigene della Montaña Baja de Guerrero, organizzate nel CIPOG-EZ, composte principalmente da Nahuas, Me’phaa, Na Savi, Ñomndaa e meticci, affrontano da anni un’offensiva sistematica di violenza narco-paramilitare. Nell’ultimo decennio è stata registrata la dolorosa cifra di 66 membri assassinati e di altri 23 compagni scomparsi, vittime dell’estrema violenza esercitata da gruppi criminali, come Los Ardillos, che agiscono in complicità con governi di ogni colore politico per espropriare le comunità indigene delle montagne del Guerrero del loro territorio. Questa violenza vuole imporre l’espropriazione del territorio e punire la degna lotta del CIPOG-EZ per la vita, l’autonomia e la giustizia di fronte a un sistema capitalista che ha seminato miseria, sfruttamento e violenza nelle loro comunità.

In Guerrero e in tutto il paese, governi, gruppi criminali e imprese capitaliste sono la stessa cosa e hanno trasformato le comunità del CIPOG-EZ in un bersaglio costante di attacchi, mentre i diretti responsabili godono dell’impunità. Questa è una strategia di guerra che combina repressione, militarizzazione, criminalizzazione e uccisioni indiscriminate per smantellare l’organizzazione comunitaria.

Non ci sono eccezioni. I governi municipali, il governo statale – il cui governatore ha legami diretti con i leader criminali – e il governo federale sono tutti responsabili, per negligenza e complicità, della violenza criminale e paramilitare contro le comunità di CIPOG-EZ, CRAC-PC-PF e il nostro compagno Jesús Plácido Galindo. Sono le loro istituzioni di sicurezza e giustizia a proteggere i gruppi criminali e a impedire l’esercizio dell’autonomia indigena.

Chiediamo la punizione per i responsabili materiali e intellettuali degli attacchi e dell’omicidio dei tre agenti di polizia di comunità di Ayahualtempa, così come per gli altri 63 membri del CIPOG-EZ assassinati, per i 23 compagni scomparsi e per le centinaia di feriti e sfollati, per le vedove e gli orfani vittime di questa guerra.

I proiettili che uccidono i nostri compagni non possono distruggere il loro esempio né estinguere la dignità delle persone che difendono la vita. Ogni attacco conferma che lo Stato messicano, ora ammantato dalla maschera criminale e ingannevole della Quarta Trasformazione, continua la sua guerra contro il popolo, una guerra che cerca di spezzare l’autonomia, imporre la paura e aprire la strada all’espropriazione. Ma il popolo resta in piedi, come una radice che non muore e come un fiore che rinasce nella terra ferita.

Dalle nostre geografie, invitiamo le comunità, i collettivi, le organizzazioni di solidarietà e le persone di buon cuore a rimanere vigili e solidali di fronte alla preoccupante situazione di violenza contro i nostri fratelli e sorelle del CIPOG-EZ.

La voce e la lotta del popolo non saranno messe a tacere. Perché le nostre radici sono profonde e perché i nostri morti, le nostre compagne e i nostri compagni caduti ci hanno insegnato a non avere paura.

DISTINTAMENTE

NOVEMBRE 2025

PER LA RICOSTITUZIONE INTEGRALE DEI NOSTRI POPOLI

MAI PIÙ UN MESSICO SENZA DI NOI

CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO – CONSIGLIO DI GOVERNO INDIGENO

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

 

 

 

 

Traduzione “Maribel” – Bergamo

 
 
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