ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO
Marzo 2025
Alla comunità artistica e intellettuale del Messico e del Mondo:
Sentite… Sappiamo che siete occupati con Trump, ma – non so se l’avete notato – stanno succedendo cose che terrorizzerebbero anche la persona più solida. Non sono eventi isolati o straordinari, sono frequenti, quotidiani, “comuni”, “normali”.
Qui ricordiamo che eravate soliti organizzare e partecipare a concerti, mostre, aste, lotterie, articoli e tavole rotonde a sostegno dei popoli indigeni.
Non vi contestiamo che non siamo più di moda, né che alcuni di voi hanno trovato riparo e salario nella 4T o nei suoi equivalenti nelle vostre geografie.
Ma ci sono cause nobili, giuste e vere, proprio qui, nella casa di fronte, proprio dietro l’angolo, a un’ora dalla frenesia della città. Una bambina, un bambino, una ragazza, un ragazzo, un adulto, una donna, una persona anziana, scompare. Ma qualcuno la ricorda, qualcuno sente la sua mancanza, qualcuno ha bisogno di lei, qualcuno la sta cercando.
I collettivi di cercatrici e cercatori non sono inclusi nel bilancio (anche se ora stanno cercando di “comprare” queste persone assegnando loro incarichi di governo), non ricevono attenzione mediatica quotidiana nonostante il loro lavoro sia quotidiano e si svolga da anni, da molti mandati governativi. È necessario aprire l’abisso di terrore che definisce la quotidianità di questa nazione come un vero e proprio incubo affinché ci si volti a guardare. Sì, sarà solo per pochi giorni… finché un nuovo scandalo non coprirà quello attuale.
A meno che non la pensiate come il leader del Senato (che sostiene che in realtà potrebbe trattarsi di un mercatino dell’usato o di un’attività che vende scarpe e abiti usati e non dei vestiti di centinaia di persone assassinate), qualcosa devono avervi smosso le testimonianze, le immagini, le urla, le candele, le turpi dichiarazioni delle autorità, la loro mancanza di empatia, la loro convinzione che questo Paese è ormai blindato di fronte all’orrore, alla morte, al cinismo.
Questa causa, quella di cercare e ritrovare le persone scomparse, non è una causa di partito. Inoltre, questi gruppi hanno lavorato duramente per tenere lontani i coyote e gli avvoltoi dei partiti politici e delle sigle che li accompagnano.
È umano, o almeno dovrebbe esserlo. Allora perché non una campagna in cui le arti e il pensiero si mostrino di fronte a questo orrore, sì, ma anche di fronte alla nobiltà e alla dignità di coloro che cercano verità e giustizia?
Ok, sappiamo che avete già pianificato le vostre vacanze, i tour, gli impegni, i compleanni, i matrimoni, poi c’è il meteo, fa molto freddo, fa molto caldo, piove; ma un giorno, solo un giorno in cui le arti e il pensiero si manifestino e facciano sapere alle persone cercatrici, buscadoras, che, almeno, hanno trovato l’umanità in questa geografia, il Messico, come spazio di dolore, di vergogna… e di lotta.
Queste persone, uomini e donne, non cercano soldi (cosa che il signor Beltrones non potrà mai capire), né una posizione (anche se non mancano gli avvoltoi), cosa che la 4T non comprende.
Cercano i loro cari, che ne hanno bisogno.
E che li trovino o meno, dovrebbero avere la soddisfazione di far vedere A TUTTI che coloro che sono assenti sono anche i nostri assenti.
Ognuno con la sua unicità, nella sua geografia, con il suo modo, con la sua conoscenza, immaginazione, creatività. Una giornata per abbracciare coloro che cercano instancabilmente. Un po’ di luce per chi cerca di rompere la notte dell’oblio. Almeno un giorno per ricordare loro e a noi stessi che anche la vergogna, l’empatia, la rabbia e la dignità sono umane.
Quindi, fratelli e sorelle delle Arti e del Pensiero, se ora rimanete in silenzio, niente e nessuno potrà trovarli.
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