Alle/Agli student@ che hanno frequentato o vogliono frequentare il primo livello della Escuelita Zapatista:
A chi di competenza:
Compagni, compagne e compagnei,
Come al solito, hanno incaricato me di darvi le brutte notizie. Eccole qua.
PRIMO.- I conti (controllate bene le somme, sottrazioni e divisioni perché la matematica non è il mio forte, voglio dire, proprio non lo è):
A).- Spese del primo livello di agosto 2013 per 1281 allievi:
– Materiale scolastico (4 libri di testo e 2 dvd) per 1281 allievi: $100,000.00 (centomila pesos m/n – 5.674,00 euro).
– Spese di trasporto e vitto per 1281 allievi dal CIDECI alle comunità in cui hanno frequentato il corso e ritorno: $339,778.27 (trecentotrentanovemilasettecentosettantotto pesos e ventisette centesimi – 19.278,44 euro) così suddivisi:
Spese di ogni Zona per portare gli allievi dal CIDECI e distribuirli in ogni villaggio in auto e ritorno al CIDECI, oltre al vitto per i bambini portati dagli allievi.
Realidad ————- $ 64,126.00 – 3.638,40 euro
Oventik—————- $ 46,794.00 – 2.655,00 euro
Garrucha————– $ 122,184.77 – 6.932,56 euro
Morelia—————- $ 36,227.50 – 2.055,49 euro
Roberto Barrios—- $ 70,446.00 – 3.996,99 euro
Totale generale —– $ 339,778.27 – 19.278,44 euro
Nota: Sì, anche a me sono balzati agli occhi i “77 centesimi”, ma questi sono i conti che mi hanno passato. Ovvero, non siamo per gli arrotondamenti.
– Spese di trasporto per 200 custodi (Votán) al CIDECI dove hanno impartito i corsi e ritorno: $40,000.00 (quarantamila pesos – 2.269,53 euro). Il loro vitto è stato offerto dalle/dai compagn@ del CIDECI-Unitierra. Grazie al Doc Raymundo e a tutte/tutti i compas del CIDECI, in particolare alle/agli addette/i alla cucina (occhio: mi dovete i tamales).
Totale delle spese delle comunità zapatiste per il corso di primo livello di agosto 2013 per 1281 alunni: $479, 778.27 (quattrocentosettantanovemilasettecentosettantotto pesos e ventisette centesimi – 27.221,80 euro).
Spesa media per allievo: $374.53 (trecentosettantaquattro pesos e cinquantatre centesimi m/n – 21,25 euro).
B).- Entrate della Escuelita Zapatista:
Entrate per l’iscrizione (il contenitore installato al CIDECI): $ 409,955.00 (quattrocentonovemilanovecentocinquantacinque pesos m/n – 23.260,2 euro).
Valuta locale: $ 391, 721.00
Dollari: $ 1,160.00
Euro: $ 175,00
Entrate medie per il pagamento dell’iscrizione di ogni allievo: $320.02 (trecentoventi pesos e due centesimi – 18,16 euro).
SECONDO.- Riassunto e conseguenze:
In media, ogni allievo è costato $54.51 (cinquantaquattro pesos e cinquantuno centesimi m/n – 3,10 euro), che sono stati coperti grazie alle donazioni solidali. Cioè, gli allievi si sono aiutati tra loro.
Cioè, come si dice, i conti non tornano compas. È stato grazie al fatto che qualche allievo ha versato più dei cento pesos obbligatori (alcuni non hanno versato nulla) ed alle donazioni di persone generose, che siamo riusciti appena ad andare alla pari.
Ringraziamo di cuore coloro che hanno dato di più e chi ha fatto queste donazioni straordinarie. E dovrebbero ringraziarli anche quelli che non hanno versato tutti i cento pesos o non hanno dato assolutamente niente.
Sappiamo che è difficile che questo si ripeta e che qualche partecipante paghi il corso ad altri, quindi ci troviamo di fronte alle seguenti opzioni:
a).- Chiudiamo la escuelita.
b).- Riduciamo il numero a quello che possiamo coprire noi zapatisti. Il Subcomandante Insurgente Moisés mi dice che sarebbero circa 100 per caracol, 500 in totale.
c).- Aumentiamo il costo e lo rendiamo obbligatorio.
Pensiamo che non si debba chiudere la escuelita perché ci ha permesso di conoscere e farci conoscere da persone che prima non conoscevamo né ci conoscevano.
Crediamo che se riduciamo il numero dei partecipanti, molti saranno scontenti o si arrabbieranno perché hanno già preparato tutto per partecipare e potrebbero restar fuori. Soprattutto ora che sanno che l’essenza del corso sta nelle comunità e nei custodi. E poi, siccome toccherebbe a me dare la notizia, mi inonderebbero di insulti.
Quindi non resta che chiedervi di pagare per le vostre spese di trasposto e vitto. Sappiamo che questo, oltre ad infastidire qualcuno, può lasciarne fuori altri. Per questo vi avvisiamo per tempo affinché troviate il modo di provvedere al pagamento per voi o per i vostri compas che vogliono e possono partecipare ma non riescono a provvedere al pagamento.
Il costo dunque sarà di $ 380.00 (trecentottanta pesos m/n – 21,56 euro) per studente e dovrà essere versato al momento della registrazione al CIDECI nei giorni che saranno indicati. Se inoltre vorrete portare un chilo di fagioli ed uno di riso, sarebbe gradito.
Per favore, vi supplichiamo, vi preghiamo, vi imploriamo di specificare chiaramente con chi venite, quanti sono e che età hanno, perché poi arrivano email che dicono «vengo con i miei figli» e quando arrivano sono il doppio del casting di «The Walking Dead». Tutti quelli che partecipano devono prima registrarsi, che siano bambini, adulti, anziani, morti viventi.
E specificate le date della vostra partecipazione. Ci sono 2 date, una alla fine di dicembre ed un’altra agli inizi di gennaio. È importante sapere a quale vi iscrivete perché, come sapete, c’è una famiglia indigena che si prepara ad accogliervi ed assistervi, un od una custode che si prepara a guidarvi, un autista che prepara il suo veicolo per trasportarvi, un intero villaggio che vi riceve. E specificate anche se andrete in comunità o frequenterete il corso presso il CIDECI di San Cristóbal de Las Casas, Chiapas.
Ah, e venite ad ascoltare ed imparare, perché c’è chi è venuto ad impartire lezioni di femminismo, vegetarianismo, marxismo ed altri «ismo». Ed ora sono arrabbiati perché gli zapatisti non obbediscono a quello che sono venuti ad insegnare: che dobbiamo cambiare la legge rivoluzionaria delle donne come dicono loro e non come decidano le zapatiste, che non capiamo i vantaggi della marijuana, di non fare le case di cemento perché sono meglio con fango e paglia, di non usare le scarpe perché camminando scalzi siamo più a contatto con la madre terra. Infine, di obbedire a quello che ci vengono ad ordinare… cioè, di non essere zapatisti.
CASI PARTICOLARI: Le/Gli Anarchici.
Vista la campagna Anti-Anarchica lanciata dalle anime belle e dalla sinistra di facciata, unite nella santa crociata con la destra ancestrale per accusare giovani e vecchi anarchici di sfidare il sistema (come se l’anarchismo avesse un’altra opzione), oltre a scomporre le loro scenografie (spegnere la luce è per non vedere gli anarchici?), e portata al delirio con definizioni come «anarco-halcones«, «anarco-provocatori», «anarco-porros«, «anarco-eccetera» (da qualche parte ho letto la definizione di «anarco-anarchico», non è sublime?), noi zapatiste e zapatisti non possiamo ignorare il clima di isteria che, con tanta fermezza, chiede ed esige che si rispettino le vetrine (che non mostrano bensì occultano quello che succede proprio dietro il banco: condizioni di lavoro da schiavi, niente igiene, pessima qualità, basso livello di alimentazione, riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale, fuga di capitali).
Perché adesso sembra che queste ruberie mal dissimulate chiamate «riforme strutturali», che la sottrazione del lavoro ai maestri, che la vendita «outlet» del patrimonio della Nazione, che il furto che il governo perpetra nei confronti dei governati attraverso le imposte, che l’asfissia fiscale – che favorisce solo i grandi monopoli – che tutto è colpa degli anarchici.
Che la gente per bene non scende in strada a protestare (ma lì ci sono le marce, i presidi, i blocchi, le scritte, i volantini. Sì, ma sono dei maestri-autisti-ambulanti-studenti-cioè-ignoranti-di-provincia, io dico gente per bene-bene-del-df. – Ah, la mitica classe media, tanto corteggiata e contemporaneamente disprezzata e defraudata da tutto lo spettro mediatico e politico-), che anche la sinistra istituzionale sottrae gli spazi di manifestazione, che «l’unico oppositore al regime» è stato offuscato ancora una volta dai senza nome, che l’imposizione arbitraria ora si chiama «dialogo e negoziazione», che l’assassinio di migranti, di donne, di giovani, di lavoratori, di bambini, che tutto è colpa degli anarchici.
Per chi milita e rivendica come appartenente alla «A», bandiera senza nazioni né frontiere, e che è parte della SEXTA, ma che sia veramente militante e non sia una moda di vestire o di calendario, abbiamo, oltre ad un abbraccio compagno, una richiesta speciale:
Compas Anarchici: noi zapatisti, non vi attribuiremo le nostre deficienze (compresa la mancanza di immaginazione), né vi riterremo responsabili dei nostri errori, tanto meno vi perseguiteremo per essere chi siete. Inoltre, vi dico che diversi invitati di agosto hanno cancellato l’iscrizione perché dicevano di non poter condividere l’aula con “giovani anarchici, straccioni, punk, gente con gli orecchini e pieni di tatuaggi”, che avrebbero aspettato (quelli che non sono giovani, né anarchici, né straccioni, né punk, né con gli orecchini, né pieni di tatuaggi) una scusa e che si ripulisse il registro. Continuano ad aspettare inutilmente.
Quello che vi chiediamo è che al momento della registrazione, consegnate un breve testo, massimo un foglio, dove rispondete alle critiche ed alle accuse che sono state fatte contro di voi sui media prezzolati. Questo testo sarà pubblicato in una sezione speciale della nostra pagina elettronica (enlacezapatista.ezln.org.mx) ed in una rivista-fanzine-come-si-dice di prossima pubblicazione nel mondo mondialmente mondiale, diretta e scritta da indigeni zapatisti. Sarà un onore per noi avere nel nostro primo numero la vostra parola insieme alla nostra.
Eh?
Sì, sì è valido un foglio con una sola parola che riempia tutto lo spazio: qualcosa come “MENTITE!”. O qualcosa di più esteso come “Vi spiegheri cos’è l’Anarchismo se pensassi che lo capireste”, o “L’Anarchismo è incomprensibile per i nani del pensiero”; o “Le trasformazioni reali prima appaiono nella cronaca nera”; o “Me ne frego della polizia del pensiero”; o la seguente citazione del libro “Golpes y Contragolpes” di Miguel Amorós: “Tutti dovrebbe sapere che il Black Bloc non è un’organizzazione ma una tattica di lotta di strada simile alla «kale borroka» [guerrigli urbana – n.d.t.] che una costellazione di gruppi libertari, «autonomi» o alternativi, praticava dalle lotte degli squats («ocupazioni») negli anni ’80 in molte città tedesche” ed aggiungere qualcosa come “indagate bene prima di criticare qualcosa. L’ignoranza ben scritta è come un’idiozia ben pronunciata: uguale a inutile”.
Infine, sono sicuro che non vi mancheranno le idee.
TERZO.- Un notizia non tanto cattiva: vi ricordo le date e la modalità per chiedere l’invito e la vostra iscrizione:
Data del secondo turno della escuelita:
Registrazione il 23 e 24 dicembre 2013.
Lezioni dal 25 dicembre fino al 29 dicembre di quest’anno. Partenza il giorno 30.
E per chi vuole fermarsi alla festa del 20° anniversario dell’insurrezione zapatista, per festeggiare e ricordare l’alba del 1° gennaio del 1994: festa il giorno 31 dicembre ed il 1° gennaio.
Data del terzo turno della escuelita:
Registrazione il 1° e 2 gennaio 2014.
Lezioni dal 3 gennaio al 7 gennaio del 2014. Partenza per i propri luoghi di origine il giorno 8 gennaio 2014.
Per chiedere l’invito e la registrazione, scrivere al seguente indirizzo:
QUARTO.- Un’altra non tanto cattiva notizia è che si suppone che io vada ad aprire questa tappa con un testo molto altro, per salutare le/i nostr@ mort@, il SubPedro, Tata Juan Chávez, la Chapis, i bimbi dell’asilo ABC, il magistero in resistenza, e con un racconto di Durito ed il Gatto-Cane. Ma siccome mi hanno detto che urgeva la questione dei conti e la ratifica delle date, sarà per un’altra volta. Si sa: l’urgenza non lascia tempo alle cose importanti. Così vi siete risparmiati di leggere di cose che non sono «trascendenti-per-la-congiuntura-presente»… per ora.
Bene. Salve e, ci crediate o no, il mondo è più grande del titolo mediatico più scandaloso. È questione di ampliare il passo, lo sguardo, l’udito… e l’abbraccio.
Dalle montagne del Sudest Messicano.
Il SupMarcos.
Portinaio della Escuelita e addetto alle cattive notizie.
Messico, novembre 2013
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Ascolta e guarda i video che accompagnano questo testo:
Kenny Arkana con questo rap dal titolo “V pour Verités” (“V per Verità”). In una parte dice: “benedetti siano quelli che si intromettono, quelli che costruiscono un’altra cosa ”.
Frammento del film “V per Vendetta” sulla relazione tra la paura e l’obbedienza, ed un altro modo di intendere le parole “giustizia” e “libertà”.
Pedro Infante con la canzone “Yo soy quien soy”, di Manuel Esperón e Felipe Bermejo, nel film “La Tercera Palabra” con Marga López, Sara García e Prudencia Grifell, 1955, diretto da Julián Soler. Lo metto solo per rompere le palle a chi vuole che facciamo a modo suo o moda sua.