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Palabra del Ejército Zapatista de Liberación Nacional

Ene052006

Parole del Subdelegato Zero per i mezzi di comunicazione alternativi ed independenti L’Altra Campagna

 

Parole del Subdelegato Zero per i mezzi di comunicazione alternativi ed independenti L’Altra Campagna – Palenque – Chiapas – Uffici della CUT
3 gennaio 2006
(versione stenografica)

Bene, compagni e compagne dell’Altra. Tutti quanti ringraziamo i compagni della Centrale Unitaria dei Lavoratori-ONPP Chiapas ed i compagni di PUDEE, Pueblos Unidos en Defensa de la Energía Eléctrica, che ci hanno ricevuto e ci hanno dato la loro parola.
Pochi minuti fa ci siamo riuniti con loro, una riunione bilaterale, sia con i compagni della CUT-Chiapas, sia con i compagni di PUDEE per conoscere la loro storia e le loro rivendicazioni. Parlando con loro, abbiamo tocato un punto che è quello che vogliamo proporvi ora e che interessa proprio i compagni e le compagne dei media alternativi.

Noi vi stavamo dicendo che l’Altra Campagna incomincerà ad incontrare molte storie di lotta che non sono note alla maggioranza della gente, però non per questo sono meno eroiche, meno decise o meno ferme di qualsiasi altra, inclusa la nostra, quella dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. E noi diciamo che questo modello che propone la Sesta Dichiarazione di chi siamo e dove siamo, di che cosa vogliamo fare, potrebbe essere pure un modello affinché le organizzazioni da tutte le parti del Messico si esprimano e si facciano conoscere da parte del resto dei compagni e delle compagne del’Altra Campagna.

Per questo vi parlavo dell’importanza del vostro lavoro, come lavoratori dei media alternativi e di come abbiate raggiunto un livello che prima era impensabile. Secondo quanto mi dicevano, in Città del Messico si stava ascoltando in diretta quello che si stava proponendo nella riunione con gli aderenti all’Altra in San Cristóbal de Las Casas. È chiaro che non sarebbe venuto fuori niente sui grandi media di comunicazione di quello che stava dicendo la gente semplice ed umile che è la destinataria della Sesta Dichiarazione e dell’Altra Campagna, però i compagni dei media alternativi hanno superato questo problema ed hanno incominciato a far conoscere ad altri compagni dell’Altra Campagna che cosa stava succedendo in San Cristóbal ed ora quello che sta succedendo in Palenque. Credo che non c’è nessun grande media ora.
Quindi posso dire delle parolacce, perché se no poi dicono che sono volgare. Bene. È che volevo dirvi che quello che comincia a venir fuori è un mucchio di storie e di memorie. Ed il lavoro dei media alternativi sarà la colonna vertebrale nella prima parte dell’Altra Campagna. Bisogna dirlo chiaramente:
sarà un lavoraccio per tutti noi. Credo anzi di più per voi. Perché noi, sia come sia, abbiamo sempre un materasso che ci ha preparato qualcuno per riceverci.
Però volevo far notare l’importanza del vostro lavoro sperando che non vi stufiate e che continuiate in questi sei mesi, perché le storie come quella dei compagni della CUT o quella dei compagni e delle compagne di PUDEE, è importante che si conoscano dalle altre parti perché è da lì che si iniza a costruire.
Si inizia a costruire lo specchio di ciò che siamo in basso.

In uno dei comunicati precedenti alla nostra partenza dicevamo che avremmo chiesto che dove arrivavamo i compagni prevedessero un trattamento privilegiato per i media alternativi. Pensando a questo e con la speranza che voi intendeste l’importanza del vostro lavoro e lo avviaste e vediamo che dal primo giorno è successo questo. Chiediamo che non smettiate.

Voi, fortunatamente, capite che né l’Altra Campagna né la Sesta Dichiarazione son incentrate su un individuo che, lo sappiamo, è molto attraente e simpatico, però non è quello che sta muovendo tutto questo. È importante che queste storie individuali, collettive e delle organizzazioni si inizino a conoscere dalle altre parti perché questa sarà la colonna vertebrale della prima tappa che è quella in cui noi tutti ci conosciamo ed impariamo a rispettarci come parte di questo movimento che stiamo incominciando.

L’importanza della propria storia è qualcosa che dimentichiamo continuamente. Si perde molto di dove stiamo ora, di quali sono le nostre rivendicazioni, del perché lottiamo. Però sono sicuro che se in tutto il nostro paese si iniziano a conoscere le storie di come è nata ogni organizzazione, le sofferenze, i problemi che ci sono stati, le sconfitte, le vittorie, impareremo a conoscerci tra tutti noi, impareremo a rispettarci tra tutti noi e si creeranno dei legami molto forti, come sono i legami che si costruiscono in basso ed a sinistra. In questo senso, questa prima parte dell’Altra Campagna, dipende da voi che non perda la sua essenza. Che non si converta in un zapatour, o in questo caso nel pinguinotour o in come lo vogliate chiamare, o solo nel percorso di Marcos per far scatenare la bile ai partiti politici, invece che servire realmente.

Io ogni settimana voglio scrivere un piccolo informe su quello che è successo nella settimana, su quello che ho fatto, rivolto ai compagni dell’Altra Campagna a livello nazionale affinché sappiano quello che è successo in Chiapas, in Yucatán, in Quintana Roo o dove sia. Allora, noi vi passeremo questo materiale con la richiesta rispettosa che lo diffondiate in questo senso. Non si tratta dell’Altra Campagna di Marcos, ma dell’Altra Campagna di tutti noi che stiamo lavorandoci. E in un determinato momento, quando penserò che sia giusto a secondo della situazione, chiederei, rispettosamente, una conferenza stampa solo con voi, solo con i media alternativi. Così potrete chiedere quello che volete, prendere le foto che volete, dire quello che volete, però con l’impegno che, come aderenti all’Altra Campagna, questa è anche vostra ed è vostro l’impegno a costruire quella rete di comunicazione anche in basso, rispettandovi fra di voi e non competendo.

Qui, nient’altro ancora, ci sono due storie veramente eroiche che ho ascoltato poco fa. Le conoscevo già, però è differente sentirle direttamente dai protagonisti, dai compagni della CUT e di PUDEE.
Carcere, repressione, persecuzione. Insomma, di nuovo sempre lo stesso. Se qualcosa caratterizza la lotta di questi fratelli è che non si arrendono. Ed è qualcosa che noi zapatisti sempre rispettiamo. Non rispettiamo le armi né il numero né la quantità né quanti possiate mobilitare, ma la vostra capacità di non arrendersi, di resistere ed di tornare, una volta e l’altra ancora, su ciò che ci sta convocando tutti, che è un sistema che è responsabile del fatto che i compagni di PUDEE debbano organizzarsi per difendersi e debbano subire persecuzioni.
Del fatto che i compagni della CUT portino avanti una lotta eroica in difesa delle risorse naturali e contro la privatizzazione, e che i compagni e le compagne che stanno lì fuori al nord, in un clima di minacce da parte dei gruppi paramilitari – che, se qualcuno ha dei dubbi, erano qui all’uscita di Catazajá aspettandoci – hanno mantenuto le loro rivendicazioni su diritti e cultura indigeni.

Incontreremo ancora altre cose, compagni. Molte.
Meravigliose. Però se non riusciamo a far sì che tutto ciò diventi grande e circoli da tutte le parti, sarà un passo senza nessuna conseguenza. Le lotte si richiuderanno su se stesse e non cresceranno.

E l’obiettivo dell’Altra Campagna è che crescano. Ed è quello che noi stiamo dicendo. La parola di ognuno, per piccolo che sia, deve crescere ed è qui che tocca a voi. Perché siamo convinti che siate qui per convinzione politica, perché se no, sareste in un media di comunicazione… di quelli… degli altri, insomma, per non far nomi. Siete qui, in questo progetto di radio, di televisione, di cine, di reportage, di rivista, di foto, di tutto ciò che compete ai media di comunicazione alternativi, per una convinzione politica. L’Altra Campagna è l’opportunità di far diventare realtà il sogno che non avete mai avuto. Non solo di vedere e trasmettere quello che sta succedendo nel processo storico che sarà una lezione meravigliosa di amore per questo paese e per il mondo, ma anche di esserne attori.

In alcuni momenti si pensava che un lavoratore dei media di comunicazione doveva essere uno spettatore che interpretava quello che stava succedendo. I media alternativi, nell’Altra Campagna, hanno l’opportunità di dimostrare che non sono degli spettatori. Che ci si può involucrare in modo tale da, senza alterare, modificare, o falsare ciò che si sta vedendo e ascoltando, poterlo far conoscere ad altri. Questi compagni che stanno qui con me ed altri che non stanno qui, hanno solo scelto chi doveva parlare, stanno qui seduti con noi in questa riunione di aderenti della zona nord, stanno confidando che la loro parola cresca grazie a voi.

Evidentemente, sugli altri media non uscirà tutto ciò perchè non conviene loro. Non perché non gli interessi. Non conviene loro che queste lotte si facciano conoscere dalle altre parti. Se la storia della lotta di PUDEE si fa conoscere per la costa del Chiapas, nasce un movimento statale molto grande ed unito contro gli alti costi delle bollette della luce.
E se l’analisi profonda che ci hanno consegnato, della CUT, sui problemi della campagna, viene risaputa dagli altri contadini in Messico, si genererà pure un movimento contadino che non ha nulla a che vedere con il processo elettorale. Che va diretto al fegato del sistema, del sistema capitalista che è ciò contro cui ci siamo sollevati.

Quindi vi chiediamo rispettosamente che entriate, che afferriate il posto per cui stiamo lottando insieme con voi, che lo difendiate, che lo conserviate. E soprattutto lo conserviate e difendiate fuori. Non fuori di qui. Sto parlando male. Con la gente che non c’è. Con i nostri compagni e le nostre compagne che non ci sono adesso, che non possono stare qui in Palenque, che non hanno potuto stare in San Cristóbal, che domani non staranno nel giorno di festa dell’Altra Campagna in San Cristóbal, al quale stiamo invitando i compagni della zona nord. E dopo in Tuxtla e poi in Tonalá e poi in Huixtla e poi in Moisés Gandhi e poi in Yucatán, Quintana Roo e così avanti fino a Tijuana.
E così già ubriachi, se ne avremo la possibilità, supereremo la linea… Anche solo per scattare una foto e poi torniamo di corsa qua, no?

Allora, compas, compagni e compagne dei media. Qui c’è la voce di questi compagni. Loro hanno deciso di essere compagni. Se voi chiedete loro interviste, foto, ve le concederanno senza nessun problema. Non ve faranno pagare molto care, vero? No. Sarà gratis perché siamo compagni. Abbiamo scelto questo giorno e questa riunione, dopo aver parlato con loro, per parlare con voi. Datevi un pizzicotto fra di voi.
Aiutatevi. Avvisate gli altri. L’Altra Campagna è la campagna dei media alternativi. Che possano venire.
Che vi facciate in quattro o che vediate voi come riuscite a farcela, però che… veramente vi scambiate le informazioni fra di voi, affinché chi puó la diffonda. Questa è la nostra parola, compagni.

(traduzione del Comitato Chiapas di Torino)

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