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Palabra del Ejército Zapatista de Liberación Nacional

Ago252019

Sonata per violino in sol minore: DENARO

Sonata per violino in sol minore: DENARO.

“… l’astuzia più perfetta del diavolo è persuaderci che egli non esiste!”

Charles Baudelaire in «Le joueur généreux».

 

I.- L’OTTAVO PASSEGGERO.

Da nessuna parte, e dappertutto. Un treno assonnato è cullato dalle sue stesse fusa. Non viene né va da nessuna parte. O non importa. A bordo, una popolazione di grigi individui, vivi di tante morti, dorme. Nell’ultimo vagone, 7 passeggeri solitari, dalle vite e dai miserabili abiti, si annoiano e si disperano seduti ai loro posti.

Uno dice: “Darei qualsiasi cosa per cambiare la mia sorte”. La frase è una specie di linguaggio universale e gli altri 6 annuiscono in silenzio. Il lungo treno malandato entra quindi in un tunnel, che uccide i grigi ed espande le ombre. La porta si apre ed entra un ottavo passeggero, con gli abiti che gridano “non sono di qui”, e si siede senza dire una parola. Il tunnel estende l’oscurità.

Qualcosa di simile a un tuono, un ramo secco che si spezza senza che la tempesta lo abbatta. Occhi fiammeggianti appaiono nel buio. Lo sguardo di fuoco parla: “Non penso di aver bisogno di presentarmi. Ognuno di voi mi ha invocato con o senza parole e rispondo alla vostra chiamata. La vostra anima in cambio di un desiderio. Fate voi il prezzo.

Uno sceglie la salute, sceglie di non ammalarsi mai. Satana risponde: “concesso“, raccoglie l’anima del sano e la mette in tasca.

Un altro opta per la saggezza, per sapere tutto. Il diavolo sussurra: “concesso“, prende l’anima del saggio e la mette in tasca.

Il terzo sceglie la bellezza, sceglie di essere ammirato. Il re dell’inferno dice: “garantito“. E l’anima del bello è ospitata nella bisaccia.

Il quarto preferisce il potere, sceglie di comandare e di essere obbedito. Lucifero sospira: “concesso“. E l’anima del capo si unisce alle altre nella sua giacca.

Il quinto dice: “i piaceri”, suscitare passione con la sola volontà. Il demonio sorride compiaciuto: “concesso“. E l’anima dell’edonista si unisce alle altre nel cappotto scuro.

Il sesto sceglie la fama, essere riconosciuto e acclamato da tutti. Satana non fa alcun gesto quando dichiara: “concesso“. E l’anima del famoso è un’altra tra le altre prigioniere.

Il settimo quasi canta quando dice “l’amore”. Il Malevolo fa una risata mentre scrive “c-o-n-c-e-s-s-o“. e l’anima dell’amante finisce in fondo al sacco.

L’angelo caduto guarda impazientemente l’ottavo passeggero che non dice nulla e scarabocchia su un quaderno.

Lucifero addolcisce la voce e chiede: “E qual è il tuo desiderio? Qualunque esso sia ti sarà concesso solo in cambio della tua anima passeggera.”

L’ottavo passeggero si alza e sussurra: “Io sono il Denaro, compro le 7 anime degli infelici che ti hanno creduto e compro anche te per servirmi ed obbedirmi“.

E “il grande drago, l’antico serpente chiamato diavolo e Satana, che inganna il mondo intero” (Ap 12, 9), sorride furtivo e sancisce, prima di mettersi lui stesso nella borsa delle anime vendute:

Così sia, signor Denaro. Ma la tua rovina è nella tua stessa essenza e la tua fortuna oggi, sarà la tua disgrazia domani”.

Il Denaro prese la borsa, uscì dall’ultimo vagone e il treno dal tunnel.

Dietro di loro l’oscurità si espandeva per conquistare il giorno…

-*-

II.- LA CRISI E LE RESPONSABILITÀ.

Quando c’è una crisi, compra a buon mercato e aspetta che passi per rivendere a caro prezzo. Se non c’è crisi, provocala con una guerra. Per uscire dalla crisi, fai un’altra guerra. La guerra, come non ha detto Clausewitz, è l’autostrada per entrare e uscire dalle crisi con altri mezzi, compresi quelli nucleari.

Don Durito de La Lacandona. Scarabeo e Dottore in Economia Selvaggia.

Se la più grande astuzia del diavolo è persuadere che non esiste, una delle basi del sistema capitalista è convincere che il denaro può fare tutto. E il denaro è il padrone e il signore dei governi. Sul denaro basano il loro progetto di passare alla storia come grandi trasformatori. Ma…

Beh, volevo cercare di spiegarvi che sta arrivando una crisi economica mondiale, ma, oltre a non sapere molto di economia politica, sembra che la realtà lo stia facendo e lo farà con argomenti migliori e in modo più pedagogico. Tuttavia, dobbiamo tenere conto del fatto che manca ciò che manca.

Inoltre, va notato che ciò che sta arrivando non è colpa di questo governo, né di quelli passati. Quello che è noto come governo messicano ha come unica responsabilità quella di credere e far credere alle persone di avere un modo, non dico di fermarla, né di alleviarla.

Le “cattive decisioni” che un settore della destra dis-illuminata attribuisce al governo della 4T (la cantilena della cancellazione dell’aeroporto di Texcoco è la costante), non hanno nulla a che fare con ciò che sta arrivando. Lo slogan di fondo di quel frammento della destra realmente esistente, che si sente ignorato e ingannato, sarebbe: “staremmo meglio senza López Obrador”, e suona, oltre che poco originale, falso.

Chiunque ci fosse stato (Meade, Anaya, el Bronco o Miss Xerox) avrebbe dovuto affrontare questo clima mondiale sfavorevole (così dicono i Think Tank del grande capitale) ed essere sconfitto cercando i colpevoli. E tutti avrebbero fatto e starebbero facendo quello che fa il governo attuale: mentire e occultare.

Certo, parlo da e dei popoli originari. Anche se sono sicuro che altri settori saranno in grado di dire se hanno beneficiato o meno della politica economica del supremo. Per non parlare della sua politica sociale e del fallimento negato della lotta contro il crimine.

È necessario capire che il dispiacere manifestato da quella parte della destra è ampiamente compensato dal settore restante (che è la maggioranza). Per non parlare del grande capitale, che è più che felice e soddisfatto delle misure che alimenteranno l’esplosione e la crescita della prossima crisi.

Immagino che questo li infastidirà ancor di più se facciamo notare che sono la stessa cosa, ma il bilancio finora è che sarebbe stato uguale che ci fosse stato l’uno o l’altro:

Avrebbero iniziato a congratulare se stessi; avrebbero dichiarato solennemente che era iniziato un nuovo ciclo di speranza, lavoro e benessere per il territorio a sud del Rio Grande e ad ovest del Guatemala e del Belize, avrebbero distribuito le stesse elemosine anche se con un altro nome; si sarebbero disfati di non poche cose che avevano promesso in campagna elettorale; avrebbero attribuito al risentimento e all’invidia le critiche a loro rivolte; avrebbero fatto appello all’unità e allo sciovinismo, si sarebbero prostrati allo stesso modo di fronte ai progetti, alla spavalderia e agli insulti del capoccia che sbava dal nord travagliato e brutale; e avrebbero attribuito i propri errori “al clima internazionale avverso”.

Tutti, come l’attuale supremo, avrebbero basato il proprio piano di governo sul denaro. Le loro discrepanze sono che il supremo pensa che la finta “lotta alla corruzione” basti ed avanzi persino per attribuirsi le medaglie di altri, altre, otroas. “Ma la 4T non ruba”, affermano. Ma anche lì, per tutti gli amanti delle sfumature, ci sono diversi livelli, come leggerete più avanti, in un altro testo… se verrà pubblicato.

Indicherò alcuni fatti sui quali queste “sfumature” non sono possibili. Fatti che richiedono una posizione chiara. Non faccio ricorso alle reti e alle loro “fake news“, né alle colonne pro e contro (sempre sgradevoli) sulla stampa; né alla stampa etichettata “fifí” (ho dovuto eliminare come fonte il settimanale Processo in cui, da un rutto del supremo, è stata cancellata una storia di lavoro e giornalismo d’indagine difficili da uguagliare da parte di un altro media). Quindi mi sono limitato alle dichiarazioni e ai fatti riportati nelle pagine elettroniche del governo (incluse quelle mattutine) e a quanto riportato dalla stampa “che supporta”.

Inoltre, ovviamente, l’indagine “in situ”, nella terra in cui ci muoviamo: il Chiapas rurale. Potete diffidare, giustamente, di quello a cui si fa riferimento. Può darsi che tutto non sia altro che un’invenzione per sabotare il supremo. Dubitate, sì. E se volete dissipare i dubbi potete ricorrere a due cose: indagare se ciò che diciamo è vero o aspettare e vedere cosa accadrà. Lo svantaggio della prima opzione è che il giornalismo che indaga sulla veridicità o sulla falsità di ciò che leggerete poi, entrerà tra le fila dei conservatori (anche se fornisce “sfumature” e non riflette la brutale realtà di ciò che sta accadendo qui). La seconda opzione è aspettare che sia il tempo a darci ragione o a smentirci; beh, guardate, detto tra noi, la verità è che il “tempo” è una delle cose che non hanno lassù. Ma alla fine, sentitevi liberi di diffidare della realtà di qui, ma diffidare della realtà che vivete e subite, non trovate che sia suicida?

I fatti:

– Il tono festoso del supremo durante le sue riunioni con i rappresentanti del potere economico del Messico e del mondo. E il tono irritato e intollerante quando riceve lamentele o richieste da parte della gente comune, specialmente quando è gente di campagna. Ok, una sfumatura… ma la realtà lo contraddice ogni giorno. Nel caso dei signori del denaro, è un corteggiamento che rasenta l’osceno e che non si traduce nel reale sostegno cercato. Nel caso dei beni comuni, resta inteso che il supremo “non paga per essere colpito”.

– L’imposizione delle filie e delle fobie proprie di un tiranno. Sentite, capisco, ognuno ha i propri desideri e le proprie avversioni, ma nulla dà diritto a nessuno di imporli agli altri. E quando il supremo dice che tizio e caio sono tali e quali, beh la cosa è irritante, come suole dire, e, come ha dimostrato il legislativo e l’omicidio di Samir Flores, il desiderio di compiacere il supremo, porta a crimini e sfregi. Solo i tiranni cercano repliche nei loro governati, funziona così da queste parti.

– Il trattamento dei migranti. Guardate, potete vederlo come volete: “Che orrore! In che razza di paese accadono queste cose?” E qui succede, in questo paese chiamato “Repubblica Messicana”. E ciò che emerge dai media “che sostengono”, non è nemmeno una frazione dell’incubo che è stato imposto ai centroamericani al confine meridionale. Sì, anche ad africani, caraibici, asiatici… e messicani. Ditemi, come si fa a distinguere una persona chiapaneca da una guatemalteca, una honduregna o salvadoregna? Dal fatto che non hanno documenti? Dai, chiedete all’INEGI o all’INE quanti messicani non hanno documenti nel sud-est del Messico. Il fatto che cantino l’inno nazionale? Gli agenti della migrazione non lo conoscono e, sembra, neppure il supremo, per questo fa lo zerbino di Trump. L’altro che vuole intrufolarsi alla grande nel 2024, Marcelo Ebrard, afferma che viene applicata la legge, ma nessuna legge afferma che “tutte le persone che sono basse, di carnagione scura, non parlino spagnolo o lo parlino con un accento, saranno arrestate o che gli sarà richiesto di presentare documenti comprovanti la loro cittadinanza messicana; Le detenzioni possono essere eseguite da militari, polizia (compresa la polizia stradale) o agenti della polizia migratoria e non sono necessari traduzioni, difesa dei diritti umani o altro ostacolo che impedisca al supremo di rispettare la quota di detenzioni concordate con l’amico Donald Trump“. Ok, non credete alla cattiva televisione, controllate la stampa “impegnata nella causa della 4T”. Ok? Ora provate a “sfumare” l’incubo.

– I modi e i toni servili e striscianti di fronte al governo degli Stati Uniti. Questo sarà discusso più avanti, ma, scusate, non ricordo un governo federale che si sia comportato pubblicamente in modo così indegno con un governo straniero. Il supremo ha l’approvazione di una consultazione per alzata di mano in un luogo in cui ha distribuito aiuti? Beh, se questo è il suo argomento per “spiegare”, buona fortuna.

– La sconfitta del secolarismo. Dal momento in cui il Salinas cattivo, Carlos Salinas de Gortari, d’accordo con l’alto clero cattolico, aprì le porte alla religione per muovere i suoi primi passi negli affari dello Stato, diventando lo zerbino di Zedillo, le genuflessioni di Vicente Fox, il servo di Felipe Calderón e l’uso mediatico di Peña Nieto, la militanza religiosa dell’attuale supremo è indifendibile. Ed è qualcosa che quel che resta della Nazione dovrà pagare caro… e non in comode rate come nei magazzini Elektra.

– L’impulso e l’accelerazione dei megaprogetti e la distruzione dei territori dei popoli originari. L’argomento secondo cui sono opere già iniziate non ha retto per Texcoco. La denuncia e il discredito da parte del supremo dell’opposizione alla centrale termoelettrica di Morelos, è costata la vita al nostro compagno Samir Flores Soberanes. In termini di cronaca nera o “poliziesca” sulla stampa, questo si chiama “indicare la vittima”. Non importa cosa dicono e come vogliono giustificarsi, la sua morte ricade su di loro. Beh, sfumatura: il supremo non ha premuto il grilletto. Sì, neanche Trump.

– L’incoraggiamento dell’individualismo e il confronto con la comunità. Con l’argomento della “lotta alla corruzione” si intende che il sostegno (denaro, insomma) agli individui è più efficace. In primo luogo, se vi è corruzione nelle organizzazioni contadine, non governative, ecc., come minimo dovrebbero segnalare quale, quanta e dove. L’omissione è complicità (altrimenti chiedete alla Robles). Se non provano imbarazzo nell’accusa dal loro palco i media e i giornalisti “di non saper tenere un segreto”, allora devono dire chiaramente, per esempio, “la CIOAC all’indirizzo… – devono chiarire quale di tutte le CIOAC, quella degli assassini o le altre-, si sta intascando questi soldi. Basta, finita, che si tengano quel che si sono intascati, cancelliamo tutto e rifacciamo i conti”; o “nella scuola materna tal dei tali che si trova nel tal posto, mangiano i cornflakes e bevono i Lalas che erano per i marmocchi“; o “in quell’altra scuola materna ammettono bambini che sono il risultato del peccato carnale e della lussuria, e il Signore ha detto che non giacerai senza firmare un patto di non aggressione e di sensata freddezza (“matrimonio”, penso lo chiamino)”.

Nel caso del campo il problema non è solo che l’auto venga individualizzato. Ok, se i membri del gabinetto di campagna e gli assessori che li accompagnano non hanno immaginazione e possono solo scegliere tra la consegna a organizzazioni di gestione o all’individuo, è comprensibile, stanno al governo per qualcosa. Ma scegliere una banca come veicolo delle benedizioni della 4T! Il problema è che la forma scelta ha come beneficiario diretto il “coyote“, l’intermediario: Banco Azteca, del Gruppo Elektra, nel caso del programma “Sembrando Vida”.

Il supremo dichiara che 5.000,00 (cinquemila pesos messicani) saranno dati ai contadini che entreranno nel programma. Falso. All’agricoltore viene concesso un massimo di 4.500,00 (e in alcuni casi solo 4.000,00).

Il motivo, si dice, per cui vengono dati solo 4.500,00 pesos è che gli altri 500 vanno a un fondo di risparmio. Il destino di questo fondo di risparmio è incerto. Ai beneficiari viene detto che sono “per i vecchi”; o che sono per commercializzare legname e frutta. Vediamo: per il cedro e il mogano ci vogliono 30 anni perché diventino “commerciabili”, quindi vale la pena tagliarli e venderli, ma il sessennio termina entro 5 anni. Se l’aritmetica non mi tradisce, sono necessari altri 4 sessenni in modo che ciò che sarà seminato il prossimo anno (ora sono nella fase dei vivai), possa essere commerciabile. Si presume che nei prossimi 29 anni i beneficiari riceveranno quattromilacinquecento pesos al mese. Così, o viene data la garanzia che la tripliceo Bolsonaro-Macri-Moreno già in agguato per rilevare l’amministrazione della tempesta, si impegnerà a mantenere il programma; oppure è un programma transexenal che lega il sostegno ai contadini a un partito politico.

Il problema è che con questo movimento di denaro, la banca si tiene 500 pesos (e in alcuni casi anche mille pesos, con la scusa che l’agricoltore deve risparmiare) per ogni “seminatore di vita“. L’incaricata dal supremo di questo programma, parla di ben 230 mila “beneficiari”. Sarebbero 115 milioni di pesos al mese a disposizione della banca. Potete andare dal vostro commercialista a chiedergli cosa fanno le banche con i risparmi dei titolari del conto.

Ora, in alcuni settori di quest’istituzione “disinteressata” e “filantropica” che è il Banco Azteca, agli agricoltori viene detto che gli daranno solo 4.000,00 pesos, “così imparano a risparmiare”. Ammesso che tutti i beneficiari abbiano l’istinto al risparmio (così apprezzato nella cultura del denaro), sarebbero quindi 230 milioni di pesos al mese, per 12 mesi per 5 anni a partire da ottobre. Ma diciamo di no e che siano solo 115 milioni al mese (1.380 milioni di pesos all’anno, 6.900 milioni di pesos nel resto del sessennio che non sono sei anni). Se alla fine del sessennio e nelle elezioni presidenziali e legislative del 2024, dio non voglia, non dovesse esserci lo stesso supremo o un equivalente del partito ufficiale, il “beneficiario” diventerà un “danneggiato”: avrà 2 ettari e mezzo di terra inutili perché non avrà più i soldi per rimediare al fatto di aver perso i suoi animali (si deve usare pascolo), o la sua milpa (se in cambio di questa si seminano alberi di acahuales).

Inoltre, il supremo (con la benedizione dei suoi consiglieri “sfumati”) sta portando avanti una nuova “riforma agraria”, basata su quella avviata da Salinas el malo(CSG). La condizione, in una comunità di ejidos, affinché sia introdotto il progetto “Sembrando Lata” [storpiatura del progetto “Sembrando Vida” Seminando Vita, in Seminando Soldi – N.d.T.], è che gli “aventi diritto” (gli ejidatari con diritti agrari) cedano ai “richiedenti” due ettari ai quali hanno diritto. Ciò significa che la “nuova” riforma agraria 4T consiste nel togliere la terra a coloro che ne hanno meno e nel “distribuirla”. Naturalmente, oltre ad aver permesso una nuova forma di corruzione, ha diviso le comunità filo-partitiche fino ad arrivare alle famiglie, mettendo in conflitto i figli (“richiedenti”) con i propri genitori (“aventi diritto”), litigi che si intensificano raggiungendo persino minacce di morte.

Ne Los Altos del Chiapas, dove ci sono diversi siti e non si misurano gli ettari ma le “tareas”, la situazione sarebbe comica se non fosse tragica. Il contadino in quelle terre usa lo stesso appezzamento (“tarea”) per seminare mais, poi fagioli e anche le verdure. Inoltre, quasi nessuno utilizza tutti i 2 ettari, se seminassero quello che l’ideota del supremo vorrebbe, il loro piccolo pezzo di terra non sarebbe in grado di sopravvivere per 20 o 30 anni. Naturalmente, ciò che conta sono i soldi che l’agricoltore riceve mensilmente.

Ci sono altre storie a cui sicuramente non crederete perché avrete informazioni migliori. Per ora vi dirò solo: l’equazione che afferma “tanti soldi = tanti ettari seminati” è una bugia. I filo-partitici simulano la preparazione della terra, o “prestano” ettari quando arriva il delegato del supremo, o “pagano” il responsabile: “tu scrivi che sto facendo il vivaio e che ho i 2 ettari, io ti darò una parte dei 4.500 pesos”.

Eppure, centinaia di comunità rifiutano il programma perché, dicono testualmente, “non lavoreremo come pedine del governo. La terra è nostra e non del governo che si autoprocla proprietario terriero”. Beh, è certo che il supremo ha altri dati e noi stiamo solo in una piccola parte di un piccolo stato della repubblica, quindi seguiamo i soldi:

Secondo il sito web del Gruppo Elektra, in ogni magazzino c’è una filiale del Banco Azteca. In poche parole, il contadino va in banca a ritirare le sue elemosine, che non sono elemosine. Proprio lì una persona con una maglietta con il logo della banca e il governo della 4T, gli raccomanda forme di risparmio e assicurazioni: “Non si sa mai cosa può succedere. Ad esempio, potrebbero rubarle la moto… Come?! Non ha una moto? Non si preoccupi, è fortunato, ho sempre detto che le persone fortunate a volte non si rendono conto di ciò che hanno. Guardi, qui ne abbiamo una potente da 125 centimetri cubi, marca Italika (filiale del Gruppo Elektra), che può portarsi a casa anche subito. Sì, proprio adesso. E solo perché è lei, le regalo il casco. È single? Sì? Che strano, uno di bella presenza come lei… Beh, guardi, su questa moto un’altra persona ci sta molto comodamente. Vedrà che tutte le ragazze vorranno che le porti a fare una passeggiata. Guardi, è meglio comprare tutto il pacchetto, capisce? Evita gli imprevisti. Quindi, le consiglio di aprire il suo conto qui in banca, prendere l’assicurazione che le offrono (è obbligatoria per aprire il conto), acquistare la motocicletta a rate e assicurarla, nel caso venga rubata o si rovini. Così tornerà al villaggio in moto e con tutto e pure il casco“.

Tutto questo è reale. Un compagno zapatista ha accompagnato il cognato filo partitico ed ha verificato tutta la storia. Naturalmente, i nomi sono stati omessi per proteggere l’impunità… scusate, la presunzione di innocenza del governo supremo. E la moto? Bene, questo non lo sappiamo, perché il compa èa dovuto tornare con i mezzi pubblici, suo cognato ha speso ciò che gli restava della moto e dell’assicurazione in lattine di birra. Non ci stavano entrambi. O le lattine di birra o il compa. Hanno vinto le lattine. Il compagno zapatista è ritornato arrabbiato: “Altro che single, è sposato con mia sorella e stanno per avere il quarto figlio, ah, ma lascia che mia sorella lo scopra, allora sì che mio cognato avrà bisogno di un’assicurazione.”

I principali azionisti del gruppo Elektra sono: Hugo Salinas Price, Esther Pliego de Salinas e Ricardo B. Salinas Pliego (i primi due sono i genitori del terzo).

Il signor Hugo Salinas Pliego era un evasore fiscale confesso, anti-sciopero confesso e sponsor dichiarato di iniziative di estrema destra (come il MURO, braccio paramilitare di El Yunque), secondo il libro che ha scritto “I miei anni in Elektra” (editoriale Diana, 2000).

Nel libro si legge: “Drammaticamente, quando sussistono le migliori condizioni di vita, le persone hanno tempo e risorse per pensare di partecipare a rivolte e tumulti. Quando le cose si fanno difficili, alla gente importa di più mantenere ciò che hanno che fare casino.

Questo gruppo Elektra è stato scelto dal supremo per gestire le tessere della “politica sociale” del governo della 4T. Per di più, potete consultare l’articolo al riguardo di Álvaro Delgado apparso sulla rivista Proceso, edizione 2208, del 24 febbraio 2019. Ops! Avevo detto che non avrei fatto riferimento a quel settimanale eretico e demoniaco. Ok, ma potete fare come me, prendere il libro, credetemi, leggerlo fa venire i brividi. O parlare con Álvaro Delgado… ma fate attenzione che il supremo non lo scopra.

-*-

Una crisi complessa è in fase di gestazione. Quella che nei bunker del grande capitale si chiama “la tempesta perfetta”. La nave che chiamiamo “pianeta terra” viene praticamente smantellata e rimane a galla grazie alla stessa cosa che la devasta. Questo stupido circolo mortale di distruzione per ricostruire quanto distrutto, si nasconde dietro la falsa evidenza che si è insinuata nel senso comune. La credenza fondamentale nel potere individuale, nata da quando la storia ha riscritto il cammino dell’essere umano e ha costruito il mito dell’individuo capace di tutto.

Il “ma” che si nasconde dietro al mito dell’individualità esonera il sistema dalla sua responsabilità mortale. Gli umani, le civiltà, le lingue, le culture, le arti e le scienze muoiono digerite nello stomaco della macchina. Ma la responsabilità sistemica viene trasferita all’individuo. È l’individuo o l’individua ad essere vittima e contemporaneamente carnefice. La donna assassinata è responsabile dei colpi subiti, delle violazioni subite, della propria scomparsa e persino della propria morte. È una criminale per essere stata vittima di un crimine ed è criminale per aver protestato contro quel crimine. Lo stesso vale per i bambini, gli anziani, la differenza di genere, la cultura, la lingua, il colore, la razza.

Ma non fateci caso, meglio che chiediate consiglio al vostro economista preferito (se lavora per il governo, assicurategli che tutto sarà “off the record“): forse vi dirà che l’economia politica è una scienza, che risponde alle leggi, a cause ed effetti, che non dipende da volontarismi, dalle sclerate o dagli strilli dal pulpito. L’economia politica non partecipa ai sondaggi, non guarda le conferenze stampa mattutine. L’economia politica indica: se ci sono determinate condizioni (cause), si verificheranno determinati fenomeni (effetti). Dopo esservi annoiati con numeri e formule, chiedetevi: sta arrivando una crisi? Se l’economista tira fuori un ombrello – anche se siete in casa – e si scusa – l’economista, ovviamente – con un “non c’erano blindati”, allora avete diverse opzioni: o dichiarate solennemente che è una fake news, che è la mafia del potere, che sono gli Illuminati, che l’economista è conservatore, ecc.; o chiedete dove ha comprato l’ombrello e se c’è di colore lilla (ognuno ha i propri gusti); o abbracciate la religione più a portata di mano:

Oppure gli chiedete se ci sono soluzioni, vie d’uscita, rimedi.

L’economista vi risponderà con un sacco di formule e di cifre. Aspettate pazientemente che finisca e, invece di dirgli che non ha capito nulla, chiedetegli di riassumere la risposta, probabilmente vi risponderà “è molto difficile, si dovrebbe… (nuova valanga di formule e cifre)”.

O forse vi dirà semplicemente: “no, non in questo sistema”.

(continua… eh? o no? …ma se mi sono appena scaldato… davvero niente? vabbè… allora solo qualche appunto del gatto-cane e basta)

 

Dalle montagne del Sudest Messicano.

Il SupGaleano che infila qualche frase del gatto-cane.

Messico, agosto 2019

 

Dal quaderno di appunti del Gatto-Cane:

– Il problema dei soldi è che… finiscono.

– Quando il diverso si incontra con l’ugualmente diverso ma in modo distinto, il diverso lo abbraccia e festeggia. Il diverso non vuole uno specchio, ma qualcosa di più complesso e umano: il rispetto.

– La natura è una parete elastica che moltiplica la velocità delle pietre che gli tiriamo. La morte non torna nelle stesse proporzioni, ma potenziata. C’è una guerra tra il sistema e la natura. Questo confronto non ammette sfumature né vigliaccherie. O si sta con il sistema o con la natura. O con la morte, o con la vita.

Miau-Guau.

Il Gatto-Cane, cambiando tattica, fa gli occhi languidi a una luna che non gli dà retta, la maledetta.

 

Traduzione a cura di 20ZLN

 

Video:

Traduzione a cura di 20ZLN

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