AI POPOLI DEL MESSICO ED AI POPOLI DEL MONDO
ALLA RETE CONTRO LA REPRESSIONE E PER LA SOLIDARIETÀ
AL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO
ALLA SEXTA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
Oggi, 16 dicembre 2014, intorno alle tre del pomeriggio un gruppo di 5 persone armate ha teso un’imboscata ad alcuni comuneros di Santa María Ostula, Municipio di Áquila Michoacán, sulla strada costiera numero 200 Manzanillo-Lázaro Cárdenas. Il gruppo di narco-paramilitari voleva uccidere Cemeí Verdía; Comandante ella Polizia Comunitaria di Ostula e Coordinatore Generale delle Autodifese della Costa di Michoacán.
Qualche minuto prima dell’aggressione, Cemeí Verdía insieme ad un gruppo di comuneros di Ostula era arrivato nel villaggio di La Placita, proveniente dal municipio di Coahuayana, dove si erano fermati pochi minuti prima di riprendere la strada costiera 200 in direzione della comunità di Ostula, uno dei camioncini su cui viaggiavano i comuneros è partito per primo e vicino alla località La Peña e stato attaccato dagli uomini armati. In questo attacco sono stati gravemente feriti José Mora Mendoza (24 anni), Félix Mejía Valdovinos (24 anni), Salvatore Mejía Valdovinos (28 anni) ed il bambino Miguel Mejía Mora (5 anni). Tutti sono familiari di José Mora funzionario di Xayakalan, fondata il 29 giugno 2009 sulle terre che la comunità ha recuperato dalle mani di narcotrafficanti e piccoli proprietari del villaggio di La Placita. I comuneros feriti sono stati trasportati d’urgenza nell’ospedale di Tecomán, Colima.
Istanti dopo l’aggressione, la Polizia Comunitaria di Ostula è partita alla caccia degli aggressori riuscendo a fermare Jonathan Aguilar Juan, alias «La changa», il quale ha confessato che il gruppo armato era formato da cinque persone e guidato da Luis N., alias «el Caracol» che ha partecipato anche alla tortura e successivo assassinio di Trinidad de la Cruz, Don Trino, il 6 dicembre 2011, crimine rimasto impunito. L’aggressore catturato ha detto che la loro intenzione era assassinare Cemeí Verdía, ma hanno sbagliato a colpire l’auto sulla quale viaggiava, e che l’ordine di eseguire l’attacco è stato dato da Federico González, alias «Lico», capo del cartello dei cavalieri Templari nel municipio di Aquila, e da Mario Álvarez, ex presidente municipale di Aquila ed ex-deputato del PRI.
Bisogna segnalare che Federico González, alias «Lico», e Mario Álvarez sono i responsabili dei 32 omicidi e 4 sparizioni di comuneros di Ostula tra il 2009 ed il 2012.
La violenza e le aggressioni contro i membri della comunità continuano sotto gli occhi complici dei governi federale, statale e locale.
Chiediamo alla società civile nazionale ed internazionale, così come alle organizzazioni sociali e dei diritti umani solidali, di vigilare su quello che succede nella regione e non permettere un nuovo assassinio, un nuovo sequestro, un nuovo sopruso contro la comunità di Santa María Ostula.
Equipo de Apoyo y Solidaridad con la Comunidad Indígena de Santa María de Ostula.
Messico, 16 dicembre 2014
(Traduzione «Maribel» – Bergamo)
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