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Palabra del Ejército Zapatista de Liberación Nacional

Ago222005

A Fernando Belaunzarán (Traduzione italiano)

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE MESSICO
22 Agosto 2005

Per Fernando Belanzaurán
Segretario della Formazione Politica del CEN del PRD

Dal SupMarcos
Segretario della De-Formazione della Cintura, EZLN

Signor Belanzaurán:

Mi scusi se non ho risposto subito alla sua lettera, pubblicata nel Correo Ilustrado del quotidiano La Jomada il 18 agosto 2005, ma eravamo alquanto occupati con la riunione preparatoria con le organizzazioni ed i movimenti sociali che appoggiano la Sesta. Ma ora eccomi qua, pronto a migliorare le mie maniere (ma non la mia silhouette).

Mi lasci dire che la sua lettera mi ha commosso fino alle lacrime. Comprendo la sua angoscia nel vedersi «sul patibolo del rogo morale» in cui «frequentemente»
mettiamo quelli che dissentono pubblicamente dalle nostre posizioni. Immagino che sarebbe più comodo ricevere spari, sequestri e torture (che è quello che voi fate con quelli che «dissentono pubblicamente» dalle posizioni del PRD), fatti che, come lei chiarisce bene, non sono «sufficientemente gravi» (dopo tutto, non erano altro che pochi indigeni che, inoltre, non sono dirigenti che del proprio destino e non hanno nessun luogo per la formazione politica) a giustificare l’ira che, oltre alla pancia, si manifesta nell’ex simbolo sessuale zapatudo, c’est a dir, il Sup.

Ma, pure facendomi carico della sua difficile situazione, non è questo ciò che mi ha commosso delle sue parole, ma la giusta indignazione che riflettono.
Mi creda che la comprendo, signor Belanzaurán, gli indigeni sono degli ingrati («e dei disgraziati», direbbe María Félix). Sembra che il PRD abbia salvato loro la vita due volte (perché nel gennaio del 1994 e nel febbraio del 1995 la gente si mobilitò convocata dal PRD, non è vero?) e questi indios ingrati ed irriverenti, non accontentandosi di essere ancora vivi, reclamano ancora democrazia, libertà e giustizia. E non solo, quei maleducati hanno l’audacia di denunciare le incoerenze e i tradimenti di quel «olimpo» di buone coscienze che è la direzione perredista. Non parliamo poi dell’incomprensione…

Senta signor Belanzaurán, mi permetta una domanda. È evidente che la Formazione Politica del PRD non include le materie come «i principi», «la storia del partito», «dibattito e discussione», «autocritica» e «redazione» ma, come forma lei i quadri politici del PRD? Spiega loro che il presidente del suo partito, Leonel Cota Montaño, ha lasciato il PRI quando non gli hanno assegnato la candidatura per il governo della Baja California Meridionale ed è così passato al PRD, ha vinto e durante la sua amministrazione ha fatto sfoggio di nepotismo e di corruzione privatizzando, a beneficio di grandi strutture alberghiere, una serie di piantagioni, fatto che distruggerà l’equilibrio ecologico di quello stato della Repubblica Messicana?

Glielo dico, perché immagino che lei spieghi loro come avete salvato la vita agli zapatisti e perché voi siete la speranza per i riconoscenti (e dato che noi siamo ingrati, ci esclude, peccato). Ma non riesco ad immaginarmi come lei riesca a giustificare che tanti salinisti siano nella squadra vicina ad AMLO, che si dice perseguitato, attaccato ed ostacolato dal salinismo.

Capisco che AMLO abbia vicino chi lo consiglia su come combattere l’EZLN. Dopo tutto, gli ezetaellenne sono degli ingrati e dei maleducati (lei l’ha segnalato con fatti e date) e bisogna metterli in riga (soprattutto quanto si eccede in larghezza).

Quello che non capisco, signor Belanzaurán, è come lei spiega ai suoi quadri che Gastón Alegre López, uno degli uomini più ricchi di Quintana Roo, ha comprato la sua candidatura perredista al governo dello stato per la bazzecola di 75 mila dollari; oppure che il suo candidato al governo di Puebla, Alejandro Villar y Borja, arriva da un’amministrazione della coalizione PRI-PVEM; o che Javier Recinto Jurado, senatore panista, è stato candidato al governo di Chihuahua per il PRD-PAN (sui cartelloni pubblicitari e nella pagina web dell’alleanza PAN-PRD i candidati perredisti appariva vestiti rigorosamente di azzurro e bianco); o che Dante Delgado, respinto prima dal PRD (quando AMLO ne era presidente) per i suoi legami col narco, è stato recentemente candidato perredista per il governo di Veracruz; o che la deputata federale perredista Guadalupe Rubio prima aveva vinto per il PAN la Delegazione Benito Juárez nel DF; o che Pablo de Anda, panista della Delegazione Benito Juárez, anche nel DF, è stato deputato locale del PAN e poi candidato del PRD ad un seggio federale; o che Jorge Campos Murillo, ex vice-procuratore penale della PGR foxista (mmh, lo stesso del complotto dell’esautoramento) è stato candidato del PRD al governo di Durango; o che José de Jesús Calderón Ojeda, picchiatore dell’Autonoma di Sinaloa espulso nel 1973, segretario di governo del priista Alfonso G. Calderón, accusato di partecipazione nella scomparsa di dissidenti politici, è entrato nel PRD ed è stato candidato alla presidenza del partito; o che uno dei più agguerriti alchimisti elettorali del PRI, cacique dello stato di Hidalgo ed assassino di perredisti, José Guadarrama Márquez, è stato candidato del PRD al governo di Hidalgo ed ora controlla il partito in questo stato. Scusi se non aggiungo altri esempi, questi sono solo alcuni di quelli che ci hanno mandato basi perrediste, quelle dietro le quali voi vi nascondete per eludere le vostre responsabilità. Forse a lei possono dare altri dati ancora.

Allora, signor Belanzaurán, come convince i suoi quadri che la coppia PRD-AMLO è una scelta di sinistra e che tutto cambierà con il suo arrivo al potere? Come fa a convincerli a venir guidati da chi ha perseguitato, imprigionato ed assassinato i suoi compagni? Come li istruisce affinché convincano le persone che bisogna votare per il PRD per evitare che ritornino Salinas, il PAN ed il PRI?

Bene signor Belanzaurán, non le rubo altro tempo.
Sicuramente ha molto lavoro da fare per studiare la strategia per combattere il salinismo rappresentato nel PRI e nel PAN.

Bene. Saluti e, credo di non aver detto nessuna parolaccia.
Dalle montagne del Sudest Messicano
Per gli ingrati, rancorosi, maleducati e volgari dell’EZLN SupMarcos Messico, agosto 2005

(Traduzione del Comitato Chiapas «Maribel» – Bergamo)

 

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